Gabbie


Nei giorni scorsi stavo preparando un post di bilancio sull'intera esperienza de I Palazzi. Poi è stata pubblicata l'intervista su Lo Spazio Bianco in cui, in realtà, ho detto tutto quello che c'era da dire.
Evito quindi di ripetermi.

Prima di parlare della prossima storia, vi ricordo solamente che sono ancora disponibili delle copie.
Per chi fosse interessato, l'indirizzo a cui scrivere è sempre lo stesso (lo trovate qui a destra).

Questi giorni di grigiore e maltempo si sono rivelati perfetti per un lavoro abbastanza noioso, a prima vista: preparare le gabbie per le tavole dello storyboard del capitolo 2.

In realtà la scelta di che tipo di struttura dare alla tavola è interessante, anzi, fondamentale.

Ne I Palazzi la gabbia di base era composta da quattro vignette orizzontali, rispondendo alle esigenze di narrazione e ritmo, ma anche mantenendo la storia a un livello terreno (orizzontale, tranne nelle volute eccezioni) e intimo.

In questo caso sarà la gabbia a nove vignette a farla da padrone, in tutte le sue varianti. La nuova storia sembra essere più densa di avvenimenti, più dinamica e con molti più personaggi. Richiede quindi un passo diverso.

Amo la chiarezza di lettura e il controllo del ritmo che le gabbie regolari possono offrire; è per questo che tendo a preferirle rispetto a layout più complicati o dinamici.
Ma la gabbia deve essere rotta, quando è narrativamente necessario. E le sbarre saranno limate pian piano, in questa storia. Almeno questo è quello che ho in programma.

Sono solo a metà dello storyboard del secondo capitolo.
Vediamo se resterò intrappolato.