Vittime (omaggio a Sin City)


Un paio di anni fa, mentre frequentavo la Scuola del Fumetto di Milano, a me e ad altri studenti venne chiesto di realizzare una storia breve in omaggio a Sin City, fumetto scritto e disegnato da Frank Miller e pubblicato in America dalla Dark Horse.
Queste storie sarebbero state esposte alla Fnac, in occasione dell’uscita in Italia dell'adattamento cinematografico diretto da Robert Rodriguez e Miller stesso (e Quentin Tarantino, tanto per attirare pubblico).
Ottimo.
Frank Miller, pur non essendo esattamente il mio scrittore preferito, è stato uno dei più importanti autori negli anni ottanta e novanta (ora un po’ meno…).
E in Sin City, accanto alla solita potenza narrativa, Miller trova uno stile grafico altrettanto efficace, che sarebbe stato un piacere provare a imitare.
Ottimo.
Ma c’erano due clausole.
La prima era che la storia doveva essere di due tavole. Brevissima quindi.
La seconda è che doveva essere ambientata a… Milano.
Sin City a Milano.
Assurdo come ambientare CSI in Italia, per dire una cosa che nessuno potrebbe mai pensare sul serio di fare…

…l’hanno fatto?



Le storie di Sin City, come si potrebbe intuire dal titolo, funzionano solo a Sin City.
Una città estrema, con personaggi estremi in cui l’unica idea di giustizia può essere una ricerca altrettanto estrema della vendetta. Non c’è spazio per altro. Non esiste altro tra i bianchi e i neri della Città del Peccato.
D’accordo, non che l’Italia sia questo paradiso di legalità, ma di sicuro se un uomo comune – e per uomo comune intendo una persona con pochi soldi e ancor meno conoscenze tra gli avvocati – decidesse di farsi giustizia da solo, credo che l’esito sarebbe quello che ho raccontato.

Due anni fa, perlomeno.
Ora forse l’uomo comune verrebbe contattato dai giornalisti di Studio Aperto, invitato in salotti tv a raccontare la sua storia, aiutato da avvocatucoli in cerca di fama. E via con il circo a cui ormai siamo assuefatti, se non abituati.

Ma ciò che ho tentato di dire sull’idea stessa di giustizia personale, spero, resiste.