Gerenzone


Da quando sono nato, quasi ogni giorno, attraverso un piccolo ponte di asfalto.

Il Gerenzone, uno dei tre torrenti che solcano Lecco, scorre sotto i miei piedi e fugge verso il lago. Nel trio acquatico lecchese, el cavalier Gerenzon è il fiume più in forma, quello che resiste con più tenacia all'inquinamento; probabilmente solo all'apparenza, in virtù del suo corso movimentato. Usato come fonte energetica e scarico per ogni tipo di attività industriale, il torrente non deve essere molto in salute.

Ma sto divagando. Oltre il ponte il Gerenzone viene nascosto da una serie di case umide e malridotte, che chiudono l'orizzonte, impedendoci di seguire il corso del fiume. E lui ne approfitta per nascondersi nel sottosuolo, tornando alla luce solo quando sfocia nel lago.

È un piccolo scorcio urbano che per qualche ragione mi ha sempre affascinato e finalmente eccolo qui, su carta (o su schermo, per voi).

Probabilmente sarà uno degli ultimi, se non l'ultimo, disegno nello stile de I Palazzi per qualche tempo. La nuova storia richiede un segno completamente differente.
Diciamo che è una sorta di arrivederci.

In realtà ho in mente anche un'applicazione più tangibile, ma vedremo se il disegno si adatterà o se, come il fiume, scomparirà nel sottosuolo per dirigersi dove preferisce, indisturbato.