Olympos

Mahnmut chiuse il collegamento virtuale per un secondo – la gravità zero sembrò un sollievo fisico dal peso del loro lavoro nelle ultime diciotto ore – e osservò attraverso l’apertura sovrastante il terminatore attraversare ciò che un tempo era stata l’Europa, le acque blu e le bianche masse nuvolose dell’Oceano Atlantico – la fenditura della Breccia era una linea sottile da quell’altitudine o angolo – e non per la prima volta nelle ultime diciotto ore, Mahnmut il moravec si chiese come una specie vivente a cui è stato donato un mondo natale così bello, possa armare un sottomarino – loro stessi, qualsiasi macchina – con simili ordigni di totale, insensata distruzione.
Cosa in qualunque universo folle potrebbe valere il massacro di milioni di persone, o addirittura la distruzione di un intero pianeta?


Dan Simmons, Olympos


p.s. : la traduzione, pessima, è mia. Che Dan mi perdoni.

p.p.s. : I Palazzi procede, manca solo una tavola alla fine del secondo capitolo. A breve nuove tavole.